martedì 13 luglio 2010

La Paura del Padre... il Rifiuto (una storia vera)



Vi racconto una storia, la storia di una madre che si chiama Patrizia. Una storia come tante ... ma una storia che in un ambiente come quello attuale, crea problemi immensi. Problemi legali, problemi burocratici, problemi di spese enormi, debiti per affrontare perizie, ecc., senza parlare del problema più delicato...la sofferenza di due bambini.

I due bambini sono Massimo e Marco che da anni rifiutano ogni contatto con il padre. Vivono contenti con la madre in un bel quartiere, con tanto amore, ma c'e un'ombra nella loro storia.

Il motivo? Il padre, durante il matrimonio, beveva pesantemente e andava in crisi totale, urlava con tutti, lanciava oggetti anche addosso alla gente e alla madre, minacciava la madre e sopratutto minacciava i figli. Minacciava di portarli via lontano e diceva loro che non avrebbero più rivisto la loro mamma. Fino al punto in cui i bambini rifiutarono di stare con lui, e la mamma, esasperata e spaventata, chiese la separazione e si rivolse alla polizia.

Nonostante le denunce, la polizia fece poco, e chiamò alcuni testimoni... addirittura dopo tre anni!

Fu fissata un'udienza anni dopo, esattamente quattro anni dopo la prima denuncia! Fatti incomprensibili, giustizia carente e assente. Lo stalking ancora non esisteva come legge.

Nonostante la separazione e le visite settimanali che la mamma aveva sempre rispettato, il padre si presentava a prendere i piccoli ubriaco, continuando ad avere le sue crisi di rabbia e urla.

La mamma si rivolse al tribunale, ottenendo per fortuna le visite protette senza esitazione. Però, ANCHE con le visite protette, il padre continuava a comportarsi male. Insulti pesantissimi, minacce, pedinamenti per strada a madre e figli, sveglia anche in piena notte al telefono.

I bambini soffrivano moltissimo durante queste visite, con assistenti sociali che non accettavano assolutamente il loro "rifiuto" e li spingevano a volte fisicamente dentro la stanza con il padre ("questo è il nostro lavoro, dobbiamo assicurare la visita", oppure "il padre ha i suoi diritti"). Li lasciavano anche piangere, e anche strillare. Una volta strillarono tanto forte che la madre li udì per strada...Una volta li tirarono per il braccio, un'altra volta li spinsero nella stanzetta su una sedia a rotelline. Ad ogni costo, la visita DOVEVA "funzionare".

C'era la tentazione di denunciare gli assistenti sociali, ma la mamma temeva di farlo, sapendo che il destino dei suoi figli stava nelle loro mani. Temeva di vederli collocati in casa famiglia, visto che questa era la minaccia che le facevano. Gli assistenti si mettevano davanti alla porta durante le visite con il padre, bloccando l'uscita ai bambini, creando una situazione di forzatura, e l'ansia dei bambini si estendeva chiaramente anche agli operatori.

Dopo mesi e mesi, finalmente si chiese una sospensione delle visite, con la possibilità per i bambini di elaborare i loro problemi e di fare una terapia per tranquilizzarli. I risultati furono ottimi e i bambini fortunatamente si tranquilizzarono molto. Ma lo stalking persisteva, il padre non la finiva di pedinare la famiglia intera e di fare minacce pesantissime, anche in piena notte, fino al punto in cui venne allontanato dalla polizia, chiamato un "pericolo sociale" e "recalcitrante". Dopo anni e anni, finalmente la mamma si sentì un pò più protetta, finalmente si sentì in grado di proteggere i suoi figli.

Adesso i bambini rifiutano ancora di vedere il padre. Il bambino più grande ripete "mamma, non dimenticare che mi diceva sempre che ti voleva ammazzare" e che "mi voleva portare lontano lontano". Dice anche "mi forzano, mi costringono, mi sento prigioniero". Però è stato stabilito che i bambini non possono e non dovrebbero più avere paura.

Dovrebbero entrare serenamente nella stanza con il padre e, praticamente, se non ci riescono, la colpa sarebbe della madre! Colpa della madre che forse è ancora spaventata dal padre e che non è stata in grado di rassicurarli sufficientemente.

Io vi domando, come fa una madre minacciata e vessata da anni, a non temere quest'uomo che l'ha fatta vivere nell'inferno? Il padre dunque ha avuto la possibilità di essere aggressivo, minaccioso e violento...ma se i bambini sono ancora spaventati sarebbe colpa della madre?

Non dimentichiamoci che il provvedimento del giudice penale parla di allontanamento del padre anche dai figli, e non solo dalla madre. Gli permettono unicamente queste visite "protette". E dunque cosa riconosciuta che si è comportato malissimo verso i figli. Qualcosa qui non quadra!

Di nuovo la società chiude un'occhio, non ascolta i bambini ... non dà loro il tempo e non dà loro nessuna scelta, neanche in casi drammatici.

Di nuovo, se qualcosa non va, è colpa delle madri. Sarete aggiornati sulla storia di Patrizia ben presto ...

Emeline Lori

9 commenti:

  1. Qualche esperienza in qualità di curatore speciale del minore e di avvocato minorile mi fa riconoscere nella storia di Patrizia tante altre storie ed una mentalità purtroppo diffusa.

    Resto in ascolto, grazie!

    Avv. Rosanna Tafanelli - San Severo

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  2. Questa esperienza è del tutto fuori misura umana..è frantumante, contraddittoria e pesante.
    Una madre non può che sentirsi impotente e quando sceglie, deve sempre tenere conto che A PRIORI su di lei vige una responsabilità doppia ed un pregiudizio doppio di quello che in genere si riconosca al padre.

    Sono sempre stata dell'ottica che la maggiore responsabilità sia nell'IGNORANZA non riconosciuta delle strutture, delle persone che lavorano in esse e del fatto che non ci sia praticamente per niente una interazione in tempo reale che possa dare al fatto una panoramica esaustiva e a più livelli, in tempo reale, talché emergerebbe subito come ci si debba comportare e muovere..

    Invece questa tecnica, questa professionalità, questa competenza basilare - proprio - NON ESISTE.

    Ed ecco qui l'assurdo che si ripete...

    Non si vuole tener conto dei fatti che accadono nella loro alchimia..che quello che accade in una famiglia è generalizzabile fino ad un certo punto: Poi bisogna tener conto PER FORZA delle circostanze specifiche..ed in questo caso è evidente che i bambini non hanno MAI avuto un padre, ma soltanto un essere biologico che ha fornito il seme; e la madre non ha mai avuto un marito, un compagno, invece ha avuto un approfittatore ed un bruto.

    Le cause per cui un uomo si riduca così, altresì sono di competenza sia dell'uomo stesso che a me sembra un vero delinquente, sia delle istituzioni, se fossero oneste, pulite e corrette come sarebbe peraltro necessario..

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  3. Cosa dire che non sia già stato detto,vicende famigliari come questa ve ne sono molte purtroppo e in questo Paese prima che si prenda una decisione definitiva da parte delle autorità preposte per non far sì che non si trasformi in tragedia occorre molto tempo. Il fattore tempo, è appunto questo il problema; se uno dei due partner non è in grado di mettere ordine alla sua vita e motivamente è instabile è avrebbe un gran bisogno di essere aiutato non c'è chi si prenda l'onere di costringere il bisognoso a sottoporsi ad analisi e cure e se ciò non bastasse metterlo in condizione di non aver nessuna possibilità di rovinare la vita al partner e hain figli se ve ne sono. La maggior parte dei casi è sempre l'uomo a inescare un giro infernale e purtroppo è la donna a subire questo stolking. Tutto questo in un Paese civile non dovrebbero accadere queste cose e se anche ci fossero lo Stato ha l'obbligo di fare leggi e stanziare fondi per creare strutture e assumere personale adestrato per questa necessità ma non è purtroppo nel nostro Paese che si prendono tali provvedimenti qui la donna non è tutelata qui i molestatori hanno vita facile solo dopo la tragedia esce un po' di ipocrisia e basta e d'altronde con questi governanti non si va da nessuna parte, c'è ancora tanta strada da fare per diventare una zona del mondo dove chi è oggetto di molestie venga protetto in tutto per tutto.

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  4. Debbo confessare che al mio fianco v'è stato un padre alcolista. Ma io l'ho egualmente amato molto, forse perchè egli si spinse a comportamenti simili alla storia letta.
    Mi lasciò in eridità però la volontà di bere per ovviare ai primi problemi adolescenziali. Ebi una crescita non consona all'avvicinamento dei coetanei, soffrì d'anoressia.
    Oggi all'età di 44 anni non bevo più, ed ho stipulato con il mio corpo un linguaggio di reciproco sostegno. La violenza è connaturata in alcuni uomini, quando si manifesta con violenza ed esagerata possessività dovrebbe venire esternata da chi la subisce. Ma un'inspiegabile paura, senso di colpa trapassa in noi.
    Ricordo la figura di mio padre ,come d'un uomo dolce, sensibile, ironico.
    Riuscii ad instaurare con lui un'intesa fatta d'amore consapevolmente complice,e questo mi permise di non temerlo, ma solo d'ascoltarlo.
    Questa è una mia testimonianza edipica. In un'altra occasione vorrei raccontarvi una violenza davvero subito e di cui porto tutt'ora i segni.

    Grazie per avermi contattato.

    I miei saluti ed auguri ai protagonisti della storia.

    Masotto Marinella

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  5. Leggendo questa storia purtroppo è un venire la pelle d'oca man mano che si scorre. Si dice troppo spesso che le autorità tutelano i figli .....ma sono solo parole...senza parlare degli assistenti sociali che ancora peggio...loro esordiscono che stanno facendo il proprio LAVORO...allora cosa dire ..cosa rimane da fare... io mamma di 4 figli sono separata con un padre che nel periodo del matrimonio è sempre stato assente incurante fino ad arrivare al top..... di ogni comportamento!!!!!così decisi 6 anni fà di separarmi(e lì è cominciato il mio insieme a quello dei figli il nostro calvario ) e sono venuta a conoscenza al momento della separazione di alcuni abusi che avrebbe fatto su due dei miei figli e lì è cominciata la mia lotta...contro psicologi...tribunale...test genitoriali... lotte contro lotte i primi a darmi adosso proprio la legge che dice che il padre ha i suoi diritti MA NON CONOSCE DOVERI quelli sono solo della madre?????? cattiverie gratuite ma questo non mi ha mai fermato di fronte a nulla ho sempre lottato fino ad arrivare ad oggi che i miei figli sono stati affidati a me totalmente con diritto di visita del padre (che si riduce a 1 ora circa 2 volte la settimana che quando viene si mette a leggere il giornale...) in presenza mia o in presenza di persona di mia fiducia.
    Pertanto cosa dire ..dico che la cosa più cara al mondo sono i figli,lottare senza mai perdere la concentrazione e se serve farsi la legge x conto nostro visto che NESSUNOTUTELA NOI E I NOSTRI FIGLI poichè un detto dice" la spesa con i soldi degli altri è un attimo a farla""" chi vuol capire capisca!!!! una mamma che per il bene e la tutela dei propri figli farebbe ed ha fatto qualsiasi cosa!!!!!!

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  6. Ciao mi sono rispecchiata molto nella storia di Patrizia, e anche nella mia situazione i servizi sociali stanno solo facendo casini, ho chiesto solo loro un po' di SERENITA' per me e mio figlio di 11 anni, invece ci sentiamo come se fossimo agli arresti domiciliari. Sono sola con mio figlio , la mia famiglia ma detto che sono morta per loro perchè ho denunciato mio marito, sono anche stata con la tempia spaccata dai pugni presi, nonostante questo e tutto accertato dalla polizia, l'assistente sociale si è permessa di dire che mi ero èicchiata da sola, mi stanno portando all'esasperazione non cè la faccio piu'aiutatemi, mi sento crollare.Dopotutto nel mio lavoro non potete immaginare, solo perchè ho detto no al gioco d'azzardo e alla prostituzione mi stanno togliendo tutto, e nessuno fa nulla per aiutarmi,volevo un lavoro sereno che mi permettesse di dare un futuro a mio figlio invece neanche questo, sono stata aggredita e minacciata in continuazione,CREDETEMI NON REGGO PIU' AIUTATEMI PER FAVORE, GIOVANNA. GRAZIE

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  7. Giovanna, per poterti aiutare abbiamo bisogno di avere informazioni più dettagliate. Scrivici all'indirizzo: madriprotettive@gmail.com
    Ciao

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  8. Patrizia mi contatta per dirvi che vi ringrazia dei commenti ... nel male, è un bene sapere che siamo uniti nel denunciare il modo di procedere attuale nei confronti dei bimbi che vivono situazioni delicate. Siamo anche uniti nel chiedere più rispetto per i bambini e più ascolto.

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  9. salve,nn basterebbero migliaia e migliaia di parole,siamo veramente in un mondo assurdo!!!!! forse tanta gente ragiona solo con il potafoglio,nn ascoltando piu la voce del cuore,i sentimenti ,vi abbraccio con affetto maria (una MAMMA)

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