mercoledì 28 aprile 2010

Società Impazzita ... Disordine nei Tribunali


LA NOSTRA SOCIETA' IN QUESTO MOMENTO MANDA UN MESSAGGIO PAZZO E CONTRADDITTORIO ALLE MADRI.

Da un lato dice che "se il padre dei vostri figli è violento con voi o con i vostri figli, lo dovete lasciare per non esporre i figli al suo comportamento." Ma se la madre lo lascia, la nostra società spesso volta le spalle e le dice "adesso che siete separati, bisogna dare i figli a lui.

Solo adesso (e non prima) dovranno stare completamente da soli con lui, senza neppure la vostra presenza per controllare che tutto vada bene e rassicurarli."

Il triste risultato di queste contradizioni è che molte madri che cercano di proteggere i loro figli da situazioni violenti si trovano insultate dal personale dei tribunali, criticate duramente in perizie e costrette a mandare i loro figli a visite non-protette con padri violenti o aggressivi. E a volte queste sentenze vanno avanti nonostante le prove concrete del fatto che i figli sono stati testimoni o vittime di comportamenti violenti.

I tribunali degli Stati Uniti e in Canada sono colpevoli giorno dopo giorno di mettere i bambini in situazioni di rischio. Per fortuna esistono anche molte madri che riescono a proteggere loro figli dopo la separazione. Alcune riescono a convincere il giudice del bisogno a tenere i loro figli al riparo e ottengono giustizia.

Madri, mentre procedete per il vostro camino, spero che vi occuperete anche di voi stesse! Cercate persone gentili che vi sostengano. Non trascurate le amicizie. Piangete se ne sentite il bisogno, cercate di piangere lontano dai vostri figli, magari a porta chiusa e in un cuscino, per non farli star male, ma piangete ... perché il vostro cuore ha bisogno del sollievo delle lacrime. E poi continuate a rinforzarvi per poter continuare la battaglia ...

Lundy Bancroft, psicologo, psicoterapeuta e CTU, specializzato in uomini violenti, USA

martedì 27 aprile 2010

Intransigenza con i Bimbi, ma Genitori Liberi! ...


Riflettiamo...con un pò di umanità

C'è un'ineguaglianza abissale tra come vengono trattati i bambini che rifiutano di vedere uno dei genitori e i genitori che non vogliono frequentare i figli, che sono ben due tipi di problema diversi (il genitore che si sottrae alle visite può anche essere tranquillo, non violento, ma solo disinteressato, irresponsabile, o "preso" da una nuova famiglia, nuovi figli, ecc.), eppure i problemi sono simili.

Vorrei dire: Svegliatevi!

Smettetela di usare tanta crudeltà verso un bambino, per dare libertà ai genitori! Non c'è un'incongruenza? Se è talmente importante per un bambino avere sempre i due genitori accanto (e su questo non si discute, tranne ovviamente con genitori violenti, dannosi, ecc.), come mai i tribunali fanno poco o niente per riavvicinare figli a padri che non sono interessati?

Quanti padri (molto più delle madri purtroppo) se ne vanno, si rifanno la vita, non si presentano più alle visite, cambiano paese, diventano anche introvabili, ecc. ma per questo non vanno puniti?

Pensate: manderebbero mai 14 poliziotti, per recuperare un padre "assente", e per sbatterlo in casafamiglia (o prigione, è uguale) per insegnare al genitore assente l'importanza di frequentare i figli e affrontare le sue responsabilita? Gli vieterebbero contatto con gli amici, famigliari, ecc.? Farebbero un blitz alla sua casa, al suo ufficio, o manderebbero poliziotti alla sua ricerca?

Andrei anche oltre: Il padre che evita o rifiuta contatti con i figli riceve l'ok del tribunale. Gli tolgono anche a volte la patria potestà, dunque lì finisce ogni suo obbligo. E finalmente libero di fare ciò che gli pare e non sottoporsi alle visite. Il figlio che desidera avere una pausa, una tregua nelle visite (per qualsiasi motivo) ... può ricevere anche una punizione (ossia incarcerazione in casafamiglia), l'allontanamento dall'unico genitore rimasto, allontanamento dalla sua casa, famigliari, amici, scuola, ecc.

Date ai bambini l'ascolto di cui hanno bisogno, date loro tempo per elaborare il loro problema, per maturarlo e per poi poter (si spera sempre) riprendere il contatto con serenità, al momento giusto...

Tara Francesca Sciutto

venerdì 23 aprile 2010

Violenza Psicologica: Perché i Miei Figli non mi Rispettano?


Cosa imparano di sbagliato i figli riguardo l'autorità della madre quando vedono e sentono il loro padre strillare con lei, ignorarla e intimidirla?

- Papà non rispetta la mamma. Visto che vogliamo bene a papà, questo vuol dire che la mamma non merita il nostro rispetto;

- Quando papà non vuole ascoltare la mamma le dice di stare zitta, se ne va oppure l'ignora o ancora, si mette a lanciare gli oggetti. Dunque è accettabile comportarsi in questo modo quando lei ci dà fastidio;

- Il papà diventa furioso se la mamma gli chiede di fare cose che non vuole fare. Dunque anche noi possiamo comportarci in questo modo, strillando se ci chiede di pulire le nostre stanze, fare i compiti oppure portare il cane a spasso;

- Se mamma mai si lamenta di come il papà le parla o la tratta, lui la mette in ridicolo per aver pensato che abbia sbagliato qualcosa. Dunque se mai mamma ci dice che a lei non piace come le parliamo la prenderemo in giro, come fa lui.

Quando un uomo maltratta sistematicamente la madre dei suoi figli, invia messaggi ai figli riguardo a come comportarsi con lei. Alcune di queste cose sono molto dannose per l'autorità della madre verso i suoi figli. Si capisce che in questo tipo di ambiente la mamma deve lottare per mantenere la sua autorità, sopratutto con i maschi.

"Quando Papà fa del Male alla Mamma", Lundy Bancroft

Violenza Verso la Madre? Coinvolge Anche i Figli ...

Come fanno i bambini a rendersi conto della violenza perpetuata da un padre verso la madre?

Potrebbero osservare alcuni incidenti in casa, sentirne i rumori, trovare oggetti rotti per casa. A volte può anche essere un fratello o una sorella a comunicarlo agli altri.

Ma sopratutto: Vedono l'Impatto sulla Madre. I bambini hanno un sesto senso per quanto riguarda le reazioni della madre che una persona esterna non nota. Possono vedere la madre tremante, insicura, un pò troppo irritabile, oppure distante. Forse la mamma rimane a letto un pò più del normale. Le menti dei bambini fanno un lavoro da detective e riconstruicono ciò che pensano sia accaduto. Se c'è violenza fisica, possono vedere ferite o notare che la mamma ha messo troppo trucco per nasconderne le traccia. Tra un incidente e l'altro, possono notare che la madre reagisce in modo estremo ai rumori o ad una scena violenta in un film. Pochi adulti si rendono conto di quanto sono sensibili i figli quando pensano che uno dei genitori soffre oppure non sta al sicuro. I bambini possiedono un radar per quanto riguarda la crudeltà e l'intimidazione. Anche se il partner non è mai stato violento, possono vedere che la madre è spaventata o che lui la insulta.

Madri: non fate finta che tutto vada bene. Forse pensate che in questo modo i vostri figli potranno affrontare meglio la situazione, ma in effetti si preoccupano ancora di più quando la madre nega i fatti. Loro SANNO che c'è un problema. I bambini hanno bisogno di sapere che non stanno impazzendo. Che il comportamento aggressivo di un padre violento è davvero spaventoso e inaccettabile. Bisogna riconoscere il loro senso della realtà perchè la mamma è capace di dare ai figli l'aiuto e conforto di cui hanno bisogno.

"Quando il Papà fa del Male alla Mamma", Lundy Bancroft


martedì 20 aprile 2010

Messaggio alla Mamma di Latina ...


C'è un messaggio personale per la Mamma di Latina (oltre alle nostre preghiere), il cui figlio hanno tentato di prelevare con ben 14 poliziotti per essere portato in casafamiglia senza validi motivi e con estrema sofferenza. Il bambino, di 8 anni, si è sentito malissimo ed è stato portato al pronto soccorso.

La PMA (Madri Protettive nel Mondo) invia, direttamente dagli USA, un sostengo alla mamma e la invita a contattarli direttamente negli Stati Uniti all'indirizzo lb.jlpma@gmail.com, oppure contatta i suoi rappresentanti qui in Italia: madriprotettive@gmail.com. C'è la possibilità di parlare del caso sulla radio negli USA. MAMMA, contattaci ... vi stiamo molto vicini con tutto il cuore. Se vuoi rimanere anonima o usare un'altro nome, no problem.

IMPORTANTE: si terrà un Sit-in al Tribunale dei Minorenni di Roma giovedì 22 aprile, alle 10.30, per protestare pacificamente.



venerdì 16 aprile 2010

Rivoluzione Diritti dei Minori in Inghilterra ...


Venerdì 16 Aprile 2010, "Irish Independent"

Un padre irlandese di nascita (la cui figlia aveva solo cinque anni quando parlò della paura che nutriva nei suoi confronti), ha perso la sua battaglia legale di far tornare a vivere i suoi figli insieme a lui.

In una causa diventata ormai storica, un guidice inglese ha stabilito che la bambina (di 6 anni) e il fratello (di 8 anni), avevano raggiungo un "età e un livello di maturità tale da essere presi in considerazione".

I bambini avevano già spiegato ai servizi sociali le loro obiezioni a vivere con il loro padre. I due fatelli assieme al loro fratellino minore vivevano in Irlanda prima che la loro madre li portasse in Inghilterra l'estate scorsa senza informare il padre delle sue intenzioni. Il padre tornò dal lavoro un giorno per accorgersi che i suoi figli non c'erano più. Il mese scorso, la signora Justice Black, nel Tribunale Civile di Londra, ha rifiutato la richiesta avanzata dal padre di far tornare i bambini in Irlanda a vivere con lui.

La bambina, a soli cinque anni, è stata intervistata dal Tribunale "Family Court and Advisory Support Service". Lei e suo fratello hanno spiegato che non amano il loro padre e che hanno paura di lui.



I bambini si allontanano... la PAS



Mi sembra che in questa euforia e moda di PAS attuale sia stata dimenticata una cosa molto essenziale. In ogni caso se ne parla pochissimo...

In poche parole, i bambini stessi, quando sono stati vittime di violenze, o hanno osservato atti violenti, minacciosi o aggressivi in casa, si allontanano automaticamente dal genitore aggressivo. Il figlio che vede il padre picchiare la madre, oppure aggredirla verbalmente in continuazione, non è normale che si allontani? Che si spaventi addirittura e che lo eviti?

Un genitore aggressivo si auto-aliena. Come mai si parla tanto poco di questo? Si impone un riconoscimento dell'auto-alienazione.

Purtroppo, questo elemento, essenziale, automatico e autoprotettivo, è stato totalmente occultato dall'euforia-moda PAS che regna nei tribunali e che domina tutte le perizie. Purtroppo oggigiorno, automaticamente gli psicologi ricevono istruzioni di esaminare TUTTI per PAS, sarebbe a dire SOSPETTARE TUTTI di PAS!

Però, per chi ne ha avuto l'esperienza (ci rendiamo conto che si tratta essenzialmente di madri) e ribadisco molte madri che hanno tentato in tutta innocenza di difendere e proteggere i loro figli da scene di violenza, ecc. sono state coinvolte...il problema ancora più grave è il fatto che la PAS viene applicata ANCHE IN CASI DOVE C'E STATA VERA VIOLENZA ... DOCUMENTATA.


Dunque, per quanto sia da criticare la teoria di Gardner sulla PAS, non viene nemmeno seguita e rispettata per quello che è! Viene rigirata in tutti i modi per coprire una marea di situazioni, e sopratutto viene utilizzata dalla parte colpevole. Il colpevole dunque capisce che può comportarsi come gli pare ... e che non ha nemmeno bisogno di cambiare il suo comportamento. Il problema poi persiste ... diventa un cerchio vizioso senza uscita.

Quando si parlerà dell'obbligo del genitore aggressivo di confrontare il suo modo di interagire con i figli, e di responsabilizzarsi?


E' stato dimostrato pienamente dallo psicologo Lundy Bancroft, che anche un bambino trattato bene dal genitore, ma che lo vede trattare male l'altro genitore, si allontanerà, si spaventerà. Dunque, un padre che tratta bene i figli, ma maltratta la moglie davanti loro, non può essere un esempio positivo.

Vi consiglio di visitare Facebook, PEDOFILIA-PAS per capire meglio questo discorso.

Emeline Lori, Madri Protettive nel Mondo




mercoledì 14 aprile 2010

Bambini e Tribunali ...


Ma ... abbiamo dimenticato i bambini?

Si parla mai di "bambini" cresciuti, usciti dalle casafamiglia e che ne soffrono ancora? ... Che si sono sentiti emarginati o ingiustamente puniti da questa decisione? "Bambini" ormai cresciuti che pensano di essere stati maltrattati dalle decisioni del tribunale? Si parla mai di bambini costretti a vivere in brutte condizioni con il genitore deciso dal tribunale senza mai poter farne nulla? Di bambini che hanno l'impressione di non essere stati ascoltati? Stressati da ennesime corse fra assistenti, perizie e psicologi? ... con poi poco tempo rimasto per divertirsi come fanno i bambini "normali"?

Si parla mai di bambini, che anche se terrorizzati dal padre violento, vanno alle visite solo per timore che altrimenti il padre denuncerà la madre? ... che ci vanno dunque per "proteggere" la madre e "tener buono" il padre? Che dopo interventi di tribunali si trovano in situazioni più complicate che mai? Che anche in giorni di stanchezza, ecc. sono sotto pressione a non evitare una sola visita per timore della rabbia del genitore, servizi, tribunali, ecc.? Non possiamo concentrarci di più sui bambini? E un pò meno sulle leggi, diritti, burocrazia, et compagnie? Le leggi seguono le mode, ma i sentimenti dei bambini no.

Mi sembra importante DARE VOCE AI BAMBINI.



martedì 13 aprile 2010

LE MADRI DIVORZIATE


"Il 75 per cento dei divorzi sono chiesti dalle donne. Sappiamo fino a che punto il divorzio sconvolga l'esistenza dei bambini. Ecco perchè si trae la conclusione che le madri antepongano la propria vita sentimentale o, peggio, sessuale, all'amore per i propri figli: un sospetto costante, questo, che pervade la nostra società.

Si arriva anche, pur deplorando che le donne vogliano così frequentemente la separazione, a sospettarle di abuso di potere quando esigono che la residenza principale sia stabilita presso di loro per offrire una casa stabile ai propri figli.

Vedremo più avanti come il desiderio di un affidamento alternato, sempre più diffuso tra i padri, sia un'eccellente evoluzione, ma presupponga un rispetto reciproco tra i genitori.

Quanto alla madre che fa appello alla giustizia perchè il padre di suo figlio potrebbe essere psicologicamente perverso o maltrattante, è sistematicamente sospettata di essere una grande manipolatrice...

Se è vero che esistono casi di madri che accusano ingiustamente, bisogna però che i responsabili delle scelte, prestando ascolto ai bambini e analizzando i fatti di cronaca, imparino a non rifiutare di prendere in considerazione le preoccupazioni materne.

Certamente, può succedere che una madre abusi della propria posizione e cerchi di ledere gravemente l'immagine del padre, impedendo ai propri figli di vederlo o accusandolo ingiustamente di maltrattamenti. Ma - lo desumo dalla mia pratica e dal lungo tempo di ascolto che, per trent'anni ho riservato ai genitori, ai figli e ai nonni - è uno scenario poco frequente.

Negare credibilità a una madre, può sfociare in un dramma, come si è visto in un caso recente: una madre chiede la separazione dal marito, le cui violenze sulla sua persona sono attestate da numerosi verbali della polizia; il giudice delle cause familiari prescrive che il bambino vada a casa del padre ogni due domeniche, malgrado i timori della madre; il bambino viene ritrovato in un albergo, strangolato, accanto al padre in stato confusionale.

Bisognerebbe dare più ascolto all'apprensione delle madri.
..."

tratto da "Elogio della madre", Edwige Antier

giovedì 8 aprile 2010

TRIBUNALI E VIOLENZA DOMESTICA


Il giudice tipico, ctu, o psicologo che si occupa di mediazione/terapia di famiglia, può possedere lauree e diplomi, ma spesso ha ricevuto pochissimo training sulla violenza domestica, e nessun training riguardo uomini violenti e la paternità. Invece, i tribunali hanno tendenza ad usare stereotipi, pregiudizi contro le donne e teorie fuori moda. Più specificamente, il personale dei tribunali, psicologi e ctu sembrano non valutare:

1. Il profilo dell'uomo violento e le conseguenze gravi sui figli.
2. La tendenza dell'uomo violento a cercare di danneggiare il rapporto che la madre ha con i figli.
3. Quanto raramente questi uomini migliorano, salvo uomini che hanno partecipato per molto tempo ad una terapia che si occupa specificamente di violenza/aggressività.
4. Il fatto che uomini violenti tendono più alla pedofilia.
5. Il fatto che una donna che ha subito per un lungo periodo la violenza, minacce, ecc. di un uomo, ha bisogno di tempo per guarire dalle sue ferite psicologiche o fisiche.
6. Il fatto che gli uomini aggressivi hanno tendenza ad interessarsi tutto ad un tratto ai loro figli quando chiedono l'affidamento, e che tutta questa attenzione improvvisa ha un impatto emotivo molto forte sui bambini che sono stati traumatizzati dal suo comportamento ma che allo stesso tempo vogliono essere amati dal padre.
7. Il fatto che gli uomini violenti si presentano di solito come persone calme e anche simpatiche e ragionevoli al tribunale e spesso prendono il ruolo della vittima che soffre.
8. Il fatto che gli uomini violenti sono figure maschili malsane e che i loro figli spesso saranno pure coinvolti in episodi di violenza domestica e altri tipi di comportamenti aggressivi. (Per qualche ragione, anche un padre fisicamente violento verso la madre non è considerato una figura maschile negativa, mentre che un drogato lo è).
9.Il fatto che per le ragioni menzionate, visite non protette con i figli impediscono la buona guarigione dei figli stessi.

Questa mancanza di informazione sulla violenza domestica può essere aggravata da pregiudizi contro le donne che parlano della violenza subita. Ci sono sempre giudici e ctu pronti a pensare che le donne inventano atti di violenza solo per ottenere qualcosa. Questi casi sono per fortuna abbastanza rari ma creano problemi nel caso di veri atti di violenza e aggressività.

I tribunali esitano molto prima di limitare i contatti tra padri e figli. Spesso il discorso è che visto che tanti padri ignorano o abbandonano i figli, come si fa a non accontentare un padre che vuole veramente vederli? Il comportamento del padre è dunque giudicato con un margine di tolleranza molto maggiore rispetto alle madri. Le visite protette spesso non succedono, e di solito sono abolite non appena il padre si sarà comportato bene per alcuni mesi (cosa che molti padri violenti sono perfettamente in grado di fare).

Il padre violento se ne accorge della grande tolleranza dei triunali, con il risultato che si sente incoraggiato. Moltissime donne mi riferiscono che sembra che questi uomini riescano a comportarsi come vogliono, senza mai essere frenati.

Cosa potete fare?

1. Riunite tutte le prove possibili, testimoni, e documenti che certificano il comportamento aggressivo del vostro ex-partner, per non avere una situazione dove sarà la vostra parola contro la sua.

2. Fate i saltimortali per presentarvi amichevoli, non vindicative, ecc. per cercare di superare e combattere lo stereotipo anti-femminile che domina nei tribunali civili(anche tra giudici e ctu di sesso femminile). Nascondete la vostra rabbia, anche se giustificata, perchè madri che mostrano amarezza o alzano la voce vengono subito giudicate male, anche se questi toni sono generalmente accettatti nei padri.

3. Cercate di parlare in modo concreto e specifico, spiegando perché il comportamento del padre può essere dannoso verso i figli, altrimenti il personale del tribunale arriverà alla conclusione che pensate solo ai vostri proprio interessi.


Lundy Bancroft, psicologo, e psicoterapeuta esperto sugli uomini violenti.