mercoledì 24 febbraio 2010

IL MITO DELLA NEUTRALITÀ


di Lundy Bancroft

"Non è possibile emettere un giudizio completamente neutro quando si tratta di un uomo violento e una donna vittima. Come spiega la Dott.ssa Judith Herman molto eloquentemente nel suo capolavoro "Trauma e Ricovero" la "neutralità" in effetti avanza gli interessi dell'aggressore molto più degli interessi della vittima e non può dunque essere considerata una cosa neutra. Visto che l'aggressore preferisce avervi completamente dalla sua parte, si accontenterà prefettamente della vostra decisione di prendere una via di mezzo. Per lui, questo significa che considerate il problema di coppia in parte colpa della donna, e parte colpa sua, dunque non si tratta più di violenza.

In realità, rimanere "neutri" significa colludere con l'agressore, intenzionalmente oppure no. Se siete coscienti di un maltrattamento cronico oppure severo e non agite, il vostro silenzio comunica che non vedete nulla di inaccettabile. Gli aggressori interpretano il silenzio come un'approvazione, o comunque un perdono. Per la donna vittima intanto, il silenzio implica che nessuno la vuole aiutare - esattamente ciò che desidera l'agressore. Chiunque decide di chiudere un occhio diventa dunque l'alleato dell'aggressore... E se vedete o sentite violenza o minacce, significa che dovete chiamare la polizia"

Lundy Bancroft, dal libro: "Ma perché lo fa? (Nelle menti degli uomini arrabbiati e controllanti)."

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