martedì 4 maggio 2010

Papà, ti voglio veramente bene ...


Mio padre ha appena festeggiato il suo compleanno...

Non so come spiegare quanto voglio bene a mio padre, adesso da adulta, guardando i bei momenti che abbiamo passato insieme. Ogni tanto me li rivivo, con nostalgia e felicità.

Guardando l'insieme dei nostri momenti in famiglia.

Lo rispetto per quanto ha sempre trattato bene mia madre. Di essere cresciuta con la serenità di sapere che rispettava anche a me come figlia. Non ha mai cercato di togliere a mia madre il ruolo che era suo o di coinvolgermi per forza nelle sue attività, nelle sue cose.

Da bambina ha tentato di farmi interessare al calcio, come lui, ma purtroppo senza successo ... Non ci volevo più tornare! Lui questo lo ha rispettato, non ha insistito, non ha spinto. Aspettava pazientemente per vedere se avessi cambiato idea.

Se mai fosse stato geloso del mio ottimo rapporto con mia madre, ha avuto la saggezza di non dimostrarlo, e la saggezza di lasciarci godere ogni buon momento insieme. Non si è mai messo in competizione con lei ... non ha mai cercato di usurpare o danneggiare la tenerezza che c'era tra me e mia madre.

Guardava da lontano, ci voleva bene e ci dava la nostra libertà. Questa libertà e questo rispetto sono importantissimi per un bambino. Gliene sono tanto grata. Profondamente.

Quando avevo bisogno di lui, e tutt'ora, quando ho bisogno di lui, è sempre presente ... pensando al mio bene. E a volte anche sacrificandosi per il bene della famiglia.

Mi rendo conto io per prima, che se mio padre avesse maltrattato mia madre, se l'avesse minacciata e insultata, sarei stata la prima, da bambina, ad allontanarmi da lui, a non fidarmi più e anche a disprezzarlo. Un bambino non può rimanere indifferente.

E' proprio quest'elemento che viene trascurato oggigiorno, nei tribunali. L'istinto normale di un bambino che cerca di proteggersi, di allontanarsi dalle persone o situazioni che lo fanno soffrire.

Se un bambino ha subito un'esperienza di questo tipo, bisogna dargli il tempo, l'amore e il tempo ... per guarire, per riavvicinarsi ... se è possibile. Si spera sempre e comunque di poter ristabilire un buon rapporto se l'adulto anche trova l'umiltà di riguadagnare l'affetto del figlio. Perché l'affetto si deve anche guadagnare.

Forzandolo, usando leggi, violenza, polizia, ecc. non serve che ad aggravare la situazione. Dove sono la pazienza, l'amore e la saggezza in tutto ciò? Eppure è proprio con la sagezza e con l'amore che spesso si vincono gli ostacoli. Direi anche che si evitano proprio!

Emeline Lori

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