venerdì 31 dicembre 2010
AVVOCATI IN DIFFICOLTA' A DIFENDERE LE DONNE
GLI AVVOCATI PARLANO:
Francesca si recò da un avvocato per difendere suo figlio, vittima di abusi sessuali (documentati medicalmente da un ospedale), e l'avvocato le risponde: "spiacente ... purtroppo difendo soltanto gli uomini ... è troppo difficile difendere una donna".
Parole dell'avvocato di Marika: "E diventato impossibile difendere una donna. C'è stata una vera RIVOLUZIONE nei tribunali negli ultimi dieci anni. Prima guai ad un uomo se c'era una situazione di violenza, abusi, ecc. Ormai il tribunale è pieno di giudici donne che non aiutano le donne e hanno poca simpatia per i problemi delle donne."
Altro avvocato: "Sono rimata ALLUCINATA. E stato detto da un giudice dice di ristabilire un rapporto tra un uomo che abusava sessualmente della figlia!" Collega avvocato risponde: "Sono cose da far drizzare i capelli sulla testa".
AVVOCATI DUNQUE SPESSO IMPOTENTI nel difendere donne o bambini vittime di atti di violenza.
Il problema? Queste "novità" sono molto recenti, ancora poca gente ne è al corrente, e sopratutto chi non ha mai avuto a che fare con tribunali non ne ha la minima idea. Molte madri vanno in tutta innocenza a chiedere aiuto ad assistenti sociali e tribunali per incontrare poi un MURO duro, durissimo, di indifferenza. Chi non ha testimoni, documentazione ecc. non ha proprio speranza.
(Tutti i nomi sono stati chiaramente cambiati)
Francesca Losser Martin
martedì 28 dicembre 2010
Coercizione e Visite Protette ...
Considerando il numero di atti violenti commessi contro donne e contro mamme, vi domandate forse cosa ne pensano i bambini? Chiaramente, moltissimi bambini che hanno assistito a tali scene sentono il desiderio di proteggere la madre. Possono anche sentire moltissima rabbia contro il padre che è stato violento contro la persona che spesso amano più di tutti al mondo.
Cosa farne di questi bambini? Visto che hanno pochissimi diritti e pochissima vera protezione? Chiaramente i tribunali si incaricano spesso di avviarli verso visite protette al più presto. E forse mai stato stabilito che i bambini avranno bisogno forse di una pausa, di un momento per riflettere, di elaborare tutto ciò che hanno vissuto? No ... assolutamente no. E' forse stata considerata la possibilità che i bambini forse per un periodo avranno paura o disgusto a stare in compagnia della persona che è stata violenta e aggressiva nei loro confronti, che li ha aggrediti o violentati? Nessuno ha mai veramente indagato questi discorsi o dato molto peso alla sofferenza dei bambini in questo senso.
Ebbene, i bambini vengono spesso forzati a fare le visite protette in condizioni spaventose, cioè: sotto minaccia, oppure con violenza fisica e psicologica. C'è il caso di Maria, alla cui figlia fu detto dagli assistenti sociali "se non vuoi entrare a vedere il papà, il giudice ti metterà in casafamiglia" ... oppure i fratellini che venivano spinti nella stanza delle visite dagli assistenti, e a cui veniva poi bloccata la porta. Senza poi parlare dell'ultima storia (sotto citata), di Tommaso e Fabio, quando la persona che in effetti avrebbe dovuto aiutarli, li bloccò per un'ora e mezza mettendosi con la sedia contro la porta! A qualsiasi madre normale piacerebbe vedere i figli in buoni rapporti con il padre ... ma è questo il modo? Con la forza, e la violenza? Tanto vale rinchiudere i bambini a chiave nella stanza, sarebbe la stessa identica cosa.
Ma quante storie ce ne sono così? Per quale motivo un bambino più grande ha il diritto di fare ciò che gli pare, ma uno più piccolo (che forse ha molto più bisogno di comprensione e delicatezza) non ha il minimo diritto?
Prigionieri? Senza diritti? ... Non è un esagerazione.
Emeline Lori
giovedì 23 dicembre 2010
Visite Protette, ossia Guardia e Prigioniero?
Riferisco un'altra storia vera, del 21 secolo ... la storia di una visita protetta e di come si è svolta. Purtroppo, non è tanto raro, adesso che hanno tolto ai bambini qualsiasi diritto riguardo i loro rapporti con i genitori, sentire storie allucinanti.
Il padre di Tommaso e Fabio è stato allontanato dalla polizia per stalking. Non ha piu il diritto di avvicinarsi, né di chiamare i bambini, né la madre, insomma, un divieto di qualsiasi contatto. Nel passato ha anche frequentemente minacciato di portare via i bambini, lontano dalla madre, dicendo loro che non l'avrebbero rivista mai piu. Li terrorizzava psicologicamente con il suo modo di fare, e quando veniva a vederli, spesso urlava, comandava, metteva paura ... e spesso si ubriacava.
I bambini ormai non hanno proprio voglia di vederlo. Però, gli è stata concessa la facoltà di frequentarli nelle visite protette, protette da una psicologa, che dovrebbe gestire la situazione e tenerla sotto controllo.
Sembra perfetto, vero? .... Eppure ...
Ebbene, i bambini durante l'ultima visita sono stati trattati da prigionieri, da criminali. La psicologa che doveva proteggerli, si è messa per l'intero tempo davanti la porta, ha messo la sua sedia proprio davanti alla porta, bloccandola. Il piccolo mi racconta di essersi sentito prigioniero, bloccato, solo e abbandonato. Invece dell'ora che doveva passare li dentro, è stato trattenuto un'ora e mezza, ma in condizioni forzate, anomale, opprimenti. Il fratello maggiore mi racconta che è fuggito subito proprio perchè non gli piaceva proprio il modo di fare della psicologa, si è arrabbiato e non ce la faceva a rimanere li dentro. E riuscito a fuggire in tempo, ma il fratello è rimasto dentro, bloccato.
E' questo il condiviso? Far sopportare a qualsiasi costo la presenza dei due genitori, pure con la violenza? Anche un genitore allontanato, per motivi gravi? Non si comprende nemmeno il bisogno per il bambino di avere una tregua, una pausa, un momentino per riprendersi? Inoltre, i bambini sono COSTRETTI a frequentare queste visite durante le ore di scuola! Le suppliche continue della madre di spostarle al pomeriggio hanno soltanto ottenuto un indifferente 'il pomeriggio abbiamo da fare'. La Direttrice della scuola è ormai arrabbiata, i bambini stanno perdono lezioni essenziali, non riescono piu a seguire la classe il giorno successivo. La madre si deve assentare di mattina dal lavoro, per andare a queste visite. Ogni volta deve chiedere un permesso!
Chiunque abbia storie di questo tipo da raccontare, le può mandare al nostro indirizzo, pure anonime. Spero presto di aggiornarvi, con una seconda puntata, per capire come Tommaso e Fabio potranno tornare alla normalità, essere rispettati di nuovo.
venerdì 3 dicembre 2010
Goethe e i Bambini ...
GOETHE E I BAMBINI:
(estratto dal suo romanzo "Werther") ...
"mi ricordo sempre le parole del Nostro Signore: "Diventate come dei piccoli bambini!" - Eppure, caro amico, li trattiamo come i nostri SUDDITI, questi bambini che sono i nostri UGUALI e che dovremmo considerare i nostri modelli. Diciamo che non hanno una volontà propria! E noi? Perché solo noi abbiamo il diritto esclusivo alla volontà? Perché siamo più grandi e più "saggi"? Dio, quando ci guardi da su nel Cielo e vedi soltanto bambini piccoli e grandi, tuo Figlio ci ha spiegato quali dei due fa più piacere a Dio. Però credono nel Signore ma non ascoltano le sue parole".
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